Poggio al Tesoro - 10 Years / 2002 - 2012

26 Atto I / Poggio al Tesoro si presenta 27 Atto I / Poggio al Tesoro si presenta tanto che lo sento come un ricordo intimo, famigliare, di quelli che non scordi mai; come le cose che si imparano da ragazzini e ti restano dentro per tutta la vita. La prima volta che ho sentito dire che gli Allegrini avevano preso un’azienda in quel di Bolgheri quasi non volevo crederci; mi sembrava così strano che un’azienda fortemente radicata nel suo territorio potesse concedersi delle distrazioni fuori dalla propria Denominazione, fuori dalla propria storia ed appartenenza. Mi sembrava, quindi, già strano e anomalo quel villa giona, un taglio bordolese che s’erano messi a produrre in una tenuta a San Pietro in Cariano, anche se, a dirla tutta, il vino era veramente buono. Il vigneto a quasi diecimila ceppi per ettaro, la produzione per ceppo di poco superiore al mezzo chilo d’uva, barriques prevalentemente nuove: insomma, avevano fatto le cose per bene. Però passare dalla provincia di Verona alla costa degli Etruschi mi pareva un bel salto, anche un po’ azzardato visti i modesti risultati ottenuti dalla maggior parte delle aziende che per una ragione o l’altra migravano in regioni seducenti ma impegnative come la toscana. Le eccezioni ci sono sempre, ma a volte hanno nomi così prestigiosi ed influenti da diventare imbarazzanti. Pagina a sinistra: Le Sondraie: panoramica

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