Poggio al Tesoro - 10 Years / 2002 - 2012

62 Atto II / Poggio al Tesoro, la natura e gli elementi 63 Atto II / Poggio al Tesoro, la natura e gli elementi La terra di Bolgheri riceve una straordinaria quantità di luce, difficilmente misurabile ma comune solo a pochi ambienti posti nelle vicinanze del mare, perché le sue acque che non stanno mai ferme riflettono continuamente una grande quantità di raggi solari, ne amplificano l’intensità, ne diffondono la brillantezza; e così è per quelle poche località del mondo dove si producono grandi vini, come Bordeaux in Francia, Stellenbosch in Sudafrica, la Napa Valley negli Stati Uniti. Ovunque troviamo una forte luminosità, gli acini d’uva hanno bisogno di difendere la loro vitale clorofilla dagli eccessi luminosi e lo fanno sintetizzando una grande quantità di sostanze chimiche chiamate norisoprenoidi. Questi composti saranno trasformati con la fermentazione e l’affinamento in numerose sostanze dai nomi complessi e quasi impronunciabili, le quali conferiranno ai vini di Bolgheri quelle formidabili note minerali uniche ed esclusive dei grandi vini, molto apprezzate e ricercate dai consumatori di tutto il mondo perché capaci di creare stile, personalità ed eleganza sempre riconoscibili. Quanto ha dovuto lavorare Zeus per creare una situazione straordinaria come questa! Eppure dobbiamo chiamare in causa qualcun altro, perché se vogliamo avere sempre queste quantità e qualità di luce abbiamo bisogno di mare, abbiamo bisogno di acqua. Pagina a destra: Il Petit Verdot de Le Grottine (impianto del 2006) Pagine successive: Natura ed ambiente paesaggistico a Le Sondraie

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