Poggio al Tesoro - 10 Years / 2002 - 2012

52 Atto II / Poggio al Tesoro, la natura e gli elementi 53 Atto II / Poggio al Tesoro, la natura e gli elementi estensione non può che avere una maggior variabilità dei suoli; qui, difatti, troviamo nei terreni più a monte i conglomerati di Bolgheri del Pleistocene medio con ciottoli etero metrici e con buona presenza calcarea, anche se non omogeneamente distribuita. Sono suoli molto variegati, a tratti poco drenanti. Nella parte più a valle troviamo ancora le sabbie rosse della Val di Gori con conglomerati in calcareniti sabbiose e con vaste aree di ghiaie e sabbie del Pleistocene medio quando ci si sposta verso la Fossa Camilla, orlato da una fascia boschiva. È evidente che questi suoli hanno diversa vocazionalità proprio in base alla diversa composizione e origine e quindi anche l’impiego viticolo sarà differenziato. E infatti nelle aree più argilloso calcaree trova posto il Merlot, che essendo un vitigno più votato naturalmente all’eleganza trova in questi suoli la forza e la potenza necessari per esprimersi al meglio. Così pure il Syrah ed il Vermentino riescono a caricarsi di aromi e di notevole struttura. I terreni più sabbiosi, come abbiamo visto, sono anche qui destinati ai vitigni potenti come i due Cabernet e anche ad un poco di Petit Verdot. Vi è, però, oltre a questi un terzo nucleo di terreni posti al di fuori del comune di Castagneto Carducci: si tratta del vigneto Valle di Cerbaia, che è in comune di Bibbona ed è posto su due piani altimetrici diversi. La parte più alta è composta da suoli pleistocenici con sabbie fini della Val di Gori del tutto simili a quelli visti precedentemente e che non potevano che ospitare anche loro i due Cabernet, mentre nella parte più bassa, con suoli più freschi e calcarei è stato piantato del Viognier che beneficia di una maggiore escursione termica tra notte e giorno dovuta in parte alla vicinanza di un’area boschiva. Hanno faticato molto gli Allegrini, prima Walter e poi Marilisa e Franco con tutti i tecnici che hanno coinvolto, per dare un senso ed un ordine ai terreni da acquistare e da piantare secondo un ordine estremamente preciso, pertinente e raffinato. Ha faticato molto anche Era per far combaciare tutti questi particolari, così insignificanti se presi uno per uno, ma così determinanti nel loro insieme. Ma questa terra ora va scaldata, va illuminata, va resa viva e gioiosa. E cos’altro ci serve se non il fuoco? Pagina a destra: Le vigne vecchie nella sabbia sciolta di Via Bolgherese Pagine successive: L’impianto di Cabernet Franc del 2005 a Le Grottine

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