Poggio al Tesoro - 10 Years / 2002 - 2012

86 Atto III / Poggio al Tesoro, i suoi uomini e le sue donne 87 Atto III / Poggio al Tesoro, i suoi uomini e le sue donne i nessi, i legami, le affinità nascoste e fino ad allora solo potenziali, iniziando una tradizione di modernità, sperimentazione, capacità visionaria e fantasia. Dieci anni orsono anche gli Allegrini si sono lanciati, senza timore di volteggiare liberi da ortodossie e preconcetti per inventarsi, con Passione e Ragione, una nuova e originale interpretazione del territorio. Famiglia storica ed importante per il vino di Valpolicella, gli Allegrini si sono mossi in cerca di nuovi territori ispirati proprio da queste premesse. «L’idea di lanciarci in un’avventura fuori dalla Valpolicella – racconta Marilisa – è nata dalla volontà di trovare una zona che rappresentasse per noi una sfida. La Valpolicella è un’area storica, che ha una tradizione solida e radicata. Non volevamo andare in un territorio dotato di altrettanta tradizione, sia per non rischiare di interferire o di disturbare degli equilibri ormai stabiliti, sia per non farci condizionare nei nostri propositi e sensazioni. Bolgheri rappresenta, in questo senso, un giusto compromesso, perché è una zona di eccellenza affermata e quindi risponde alle nostre esigenze qualitative, ma non possiede una storia viticola tanto antica da non consentirci di operare in piena libertà, permettendoci di adattare la nostra esperienza in modo originale alle magnifiche caratteristiche del territorio, così da esprimervi qualcosa di nuovo e distintivo. In Valpolicella ci siamo trovati un’azienda ed una tradizione familiare già costituite e consolidate; a Bolgheri, invece, c’era tutto da costruire, i terreni da trovare, i nomi da scegliere, le varietà da selezionare per gli impianti; c’era persino da comprendere quale tipo di vino produrre dato quel particolare contesto ambientale, quale filosofia produttiva adottare. La parte creativa del progetto per me è stata davvero lo stimolo più forte. Bolgheri, d’altra parte, richiama in pieno il nostro stile aziendale, rivolto alla produzione di vini di prestigio e di territorio. L’uso di vitigni internazionali non è un ostacolo a questa ambizione, perché in quest’angolo di Maremma assumono una personalità unica, non riproducibile altrove; un vero e proprio “stile Bolgheri” fatto di raffinata eleganza». Fu Walter Allegrini – insieme a Marilisa vero artefice ed ispiratore del progetto Poggio al Tesoro, anche se, purtroppo, non ha avuto il tempo di veder realizzate in pieno le sue aspirazioni – il primo ad intuire le grandi potenzialità che Bolgheri offriva ai propositi della sua famiglia, rendendosi conto dell’eccezionale peculiarità del luogo, che si traduceva in vini completamente diversi persino da quelli prodotti nelle aree immediatamente circostanti. Sua figlia Silvia ne rievoca per noi lo slancio e la Passione: «Mio padre era un uomo estremamente genuino, comunicava più per empatia che attraverso le parole. Aveva un’incredibile capacità di trasmettere la sua passione più profonda, ovvero quella per la terra; una passione che si manifestava non solo nel suo lavoro, ma in tutto ciò che più amava fare nella vita, che in qualche modo si ricollegava sempre alla terra, al paesaggio, alla natura. Fin dai primi sopralluoghi a Bolgheri, fu subito evidente come nutrisse per quel luogo un entusiasmo che non gli avevo forse mai visto di fronte ad altre imprese. Voleva immergersi in quelle terre, conoscerle a fondo: per lui significava la scoperta di un nuovo mondo, non solo viticolo, ma ancor più sotto il profilo paesaggistico, ambientale, persino culturale. Ricordo che, dopo solo poche visite, praticamente conosceva già tutti e tutto in paese». In alto: Marilisa Allegrini In alto: Silvia Allegrini

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