23 ottobre 2025
Ricordi da New York

“Venticinque anni sono gli anni migliori, li chiamano anche gli anni ‘eroici’. Quelli in cui si vede il senso di ogni scelta e di ogni fatica. E in effetti se penso al mio Poggio al Tesoro mi sento così: orgogliosa, ma anche grata per aver creduto in un progetto che sembrava così tanto audace, quasi impossibile, e che oggi rappresenta la qualità del vino italiano parlando con autorevolezza al mondo intero”. Con queste parole, pronunciate con un sorriso e un velo di emozione, Marilisa Allegrini – presidente dell’omonimo Gruppo e Cavaliere del Lavoro - commenta il debutto della sua cantina bolgherese alla Wine Experience di Wine Spectator, tra i riflettori della critica internazionale e gli applausi del pubblico americano.
Un debutto che arriva proprio a pochi mesi dall’inizio dei festeggiamenti per il 25° anniversario di Poggio al Tesoro. La consacrazione arriva oltreoceano, nel cuore della Grande Mela, dove l’azienda per la prima volta è stata selezionata e invitata a partecipare al prestigioso evento dedicato all’eccellenza enologica globale che ogni anno riunisce produttori e appassionati.
Il “Dedicato a Walter”, Cabernet Franc in purezza diventato emblema della cantina, è stato così protagonista del Critics’ Choice Grand Tastings svoltosi il 16 e il 17 ottobre a New York, in un clima tipico delle grandi occasioni reso unico da un susseguirsi di calici alzati, forti abbracci e molte congratulazioni.
“Essere qui, con il nostro vino e con la nostra storia, è un’emozione che non riesco a trattenere. È un vino che mi è particolarmente caro per il nome che porta: quello di mio fratello Walter, con cui ho condiviso l’intuizione e la visione di questo progetto. Vedo poi negli occhi di chi lo assaggia la stessa curiosità e la stessa passione che mi hanno spinta, anni fa, a viaggiare per far conoscere il vino italiano d’eccellenza,” confida Marilisa Allegrini. “L’America per me è sempre stata una seconda casa: è il luogo dove ho costruito relazioni, amicizie e una rete di fiducia con chi ama e valorizza il nostro lavoro.”
A emergere tra le righe del viaggio, è una rinnovata importanza data all’incontro fisico, alla presenza diretta e vicina, che torna oggi a essere un valore strategico.
“Il vino si racconta con le persone, non solo con le etichette. Chi ci sceglie cerca autenticità, l’umanità che sta dietro alla storia di un vino lo rende interessante e come dicono qui “appealing”. Sono cose che io ho sempre ritenuto fondamentali: dobbiamo farci conoscere e rendere consapevole chi ci assaggia della nostra identità, prima ancora che del nostro prodotto.”
E proprio l’umanità è ciò che ha reso ancora più speciale l’esperienza di New York. “Quest’anno ho voluto portare con me una parte della mia squadra per condividere un momento così importante e dare loro l’esclusiva opportunità, quanto mai formativa, di conoscere e assaggiare i vini più interessanti della scena globale. Bisogna sempre essere aperti e pronti a imparare cose nuove. Mi auguro di vivere insieme, anno dopo anno, nuovi traguardi. Perché il vino, alla fine, è questo: una storia collettiva, fatta di persone, di passione e di sogni che diventano realtà.”
Il viaggio negli Stati Uniti – iniziato con l’annuncio a Chicago di Poggio al Tesoro scelta tra le cantine di Opera Wine 2026 – permette anche a Lady Amarone di fare un’osservazione lucida relativamente al mercato e alla complessa situazione internazionale.
“Il contesto è delicato. Ho percepito che i dazi imposti agli importatori europei non sono solo una voce economica, ma una sfida culturale che dobbiamo continuare a vincere. Inevitabilmente nel 2026 ci sarà una contrazione dei consumi, con aumenti che per il consumatore finale arriveranno fino al 30%. Dobbiamo prenderne atto,” spiega l’imprenditrice. “Ma quello che ho visto tra Chicago e New York mi ha colpita: nelle carte dei ristoranti, oltre il 45% dei vini è di alto profilo. Significa che il pubblico americano acquisterà forse meno, ma continuerà a scegliere la qualità. Ed è su questo terreno che noi continueremo a misurarci, producendo vini di eccellenza assoluta.”
“Forse è proprio questo, in fondo, il segreto dei venticinque anni ‘eroici’: continuare a meravigliarsi. Ogni riconoscimento, ogni abbraccio, ogni calice alzato è un invito a guardare avanti con la stessa curiosità e la stessa passione di sempre. E se oggi festeggiamo un traguardo importante, è solo perché abbiamo creduto che il vino non è mai soltanto un prodotto: è un sogno condiviso che profuma di futuro. È la forza di chi ama profondamente ciò che fa e non smette mai di mettersi in gioco”. conclude Marilisa Allegrini.






